EOLIE.ME

SALINA

L’antica DIDYME, la “Gemella”, così chiamata dagli antichi Greci perché le sue due montagne da lontano sembravano il seno di una dea. Si tratta dei vulcani più grandi – tra cui la vetta più alta delle Eolie (Monte Fossa delle Felci, 962 m) –, che fanno parte di un gruppo complessivo di sei edifici vulcanici spenti; il più giovane è dove oggi sorge il paese di Pollara, epitaffio cinematografico dell’attore partenopeo Massimo Troisi con la pellicola “Il Postino” (regia di Michael Radford). 

Il nome odierno, SALINA, nasce grazie all’estrazione del sale ad opera dei Romani nel laghetto del paese di Lingua, poi usato per alcuni secoli nella lavorazione per la salagione del pesce nella vicina S. Marina, laddove prima sorgeva un impianto termale. L’isola viene quindi conosciuta nel Mediterraneo come l’isola della salina.

Ci si insedia stabilmente a Salina a partire dalla fine del V millennio a.C., nella zona attuale di Rinella, per poi passare a tante popolazioni e culture etniche, capaci di creare nei secoli numerosi paesi, borgate e contrade, valli con nomi caratteristici e zone particolari.

L’emancipazione economica scaturita dalla coltivazione intensiva della malvasia nel XIX secolo, dopo l’incontro commerciale con gli inglesi, porta a separarsi da Lipari nel 1867 – Salina è l’unica a non fare oggi capo all’isola più grande –, portando in seguito alla creazione di tre municipalità nel 1909, poi concretizzate nel 1911: Leni, Malfa e S. Marina Salina. Ciascun luogo denota ben presto una specifica vocazione: rispettivamente, quella religiosa, quella artistica e quella mercantile. Una differenziazione che nella sua varietà crea un ricco quadro d’insieme.



Tre Comuni e tante frazioni, per un totale di otto paesi con i rispettivi santi protettori, l’emblema di differenti culture, con altrettante ricorrenze da festeggiare.